Il Gran Premio di Spagna del 2024 a Jerez è stato teatro di un duello epico tra Pecco Bagnaia e Marc Marquez, ma ha anche riacceso i riflettori su una figura leggendaria del motociclismo: Valentino Rossi. Dopo la gara, il team manager di Ducati Corse, Davide Tardozzi, ha sorpreso tutti con un messaggio provocatorio diretto al “Dottore”, oggi patron del team VR46 e mentore di Bagnaia: “Ehi Rossi, perché non parli più forte? Sei muto?”. La frase, pronunciata con un misto di ironia e orgoglio, è stata una risposta al silenzio di Rossi, che ha scelto di lasciare il palcoscenico ai suoi piloti, evitando di alimentare le polemiche post-gara. Questo episodio ha riportato a galla vecchie rivalità e il complesso rapporto tra tra Rossi e Ducati, segnato da un biennio difficile e da momenti di grande tensione.
Il contesto del messaggio di Tardozzi nasce dalla straordinaria performance di Bagnaia, che ha conquistato una vittoria memorabile contro Marquez, dominatore storico di Jerez. Rossi, presente nel paddock, ha commentato con sobrietà, elogiando il suo allievo: “Pecco è stato incredibile, il più forte di tutti”. Ma la sua riservatezza non è passata inosservata. Tardozzi, con il suo stile diretto, ha voluto stuzzicare Rossi, quasi a ricordargli il suo ruolo di leader carismatico, capace in passato di infiammare gli animi con dichiarazioni audaci. La frase, riportata da Sky Sport, ha suscitato reazioni contrastanti: alcuni l’hanno interpretata come un omaggio alla legacy di Rossi, altri come una frecciata per il suo approccio più defilato rispetto agli anni d’oro in pista.

Il rapporto tra Rossi e Ducati è una storia di alti e bassi. Nel 2011 e 2012, il matrimonio tra il pilota di Tavullia e la casa di Borgo Panigale si rivelò un flop. Come raccontato dall’ex ingegnere Ducati Juan Martinez nel documentario “Life in Red”, Rossi arrivò come un fenomeno atteso per risollevare il team, ma la moto, larga e difficile da guidare, limitava le sue prestazioni. In due anni, solo tre podi e nessuna vittoria, un bilancio magro per un nove volte campione del mondo. Le critiche piovvero copiose, tanto che, come rivelato da Mauro Grassilli, allora responsabile delle sponsorizzazioni, Ducati fu costretta a chiudere i propri social per arginare l’ondata di insulti. Persino gli sponsor si dileguarono, rendendo quel periodo “turbolento e doloroso” per il team.
Oggi, Rossi è una figura diversa. Come patron del team VR46, che corre con moto Ducati, ha trovato un nuovo equilibrio, ma il suo legame con il marchio italiano rimane complesso. Un paradosso contrattuale gli impedisce persino di mostrare il logo Ducati sulla sua tuta, a causa di un accordo con Yamaha. Eppure, la sua influenza è innegabile: Bagnaia, prodotto della VR46 Academy, è il simbolo della rinascita Ducati, e il podio di Marco Bezzecchi a Jerez ha ulteriormente rafforzato il prestigio del team di Rossi. La vittoria di Bagnaia, descritta da Tardozzi come “il capolavoro del campione del mondo”, è stata anche un regalo simbolico per Rossi, che ha consegnato a Pecco un casco della sua ultima stagione in MotoGP, un gesto che sa di passaggio di consegne.
Il messaggio di Tardozzi, però, sembra voler richiamare il Rossi battagliero, quello che non si tirava indietro di fronte a rivalità accese, come quella con Marquez. La loro storia, culminata nel controverso 2015, continua a dividere i tifosi. Rossi non ha mai digerito le scelte di Marquez in quella stagione, accusandolo di aver corso per farlo perdere. A Jerez, il duello tra Bagnaia e Marquez ha rievocato quei giorni, ma Rossi ha scelto di non alimentare nuove polemiche, limitandosi a un sorriso e a un elogio per il suo pupillo.
Mentre Ducati si prepara per il 2025, con Bagnaia e Marquez come compagni di squadra, Rossi osserva da vicino. Il suo silenzio, forse, è strategia: lasciare che i suoi piloti parlino in pista, come ha fatto Bagnaia a Jerez. Ma il richiamo di Tardozzi suggerisce che, per molti, il “Dottore” resta una voce che non può tacere. La MotoGP, in fondo, vive ancora della sua leggenda, e il GP di Spagna lo ha dimostrato: anche senza parlare “più forte”, Valentino Rossi è sempre al centro della scena.